Ribalta Lombarda Barocchetto - Lombardia Terzo Quarto XVIII Secolo

Piemonte Inizio XVIII Secolo

Credenza a due corpi sorretta da piedini a mensola (sostituiti successivamente), sul front presenta due ante sormontate da altrettanti cassetti; coppia di ante anche nel corpo superiore. In noce, il fronte e i fianchi sono intagliati con formelle; serrature sostituite.

Italia Anni '80

Porta ghiaccio modello Opi in plexiglas con coperchio e pinza in argento. Cerniera tubolare in inox. Marchio della manifattura sotto la base. Marchi dell'argento e dell'argentiere Ganci Carmelo Milano incussi sul coperchio e sulla pinza. Grammi 144.

Francia Prima Metà '900

Orologio da tavolo in bronzo e vetro bisellato. Quadrante con ore a numeri arabi e medaglione centrale in bronzo traforato.

Inghilterra 1922

Scatola in argento lavorato a bulino. Sul coperchio targa neutra di forma rettangolare. Interno in legno con vani. Marchi dell'argento incussi sul fianco.

Olio su tela. Scuola romana del XVII secolo. Il cruento episodio del sacrificio di Ifigenia, raccontato anche nell'Iliade, prende origine dall' ira di Artemide, dea della caccia, che offesa con Agamennone per le sue vanterie di cacciatore, impedisce alla flotta greca di salpare alla volta di Troia; l'indovino Calcante allora profetizza che si potrà placare 'ira della dea solo sacrificandole la figlia minore dello stesso re Agamennone, Ifigenia, e così avviene. Al centro della scena è raffigurata la fanciulla prostrata ai piedi dell'ara sacrificale, mentre viene preparata dai sacerdoti secondo i rituali; nell'angolo a sinistra si intravvedono il padre Agamennone (con la corona abbandonata ai suoi piedi) con la madre Clitennestra che, disperati, non osano guardare. In alto, assiste alla scena la dea Artemide, riconoscibile dalla luna sulla chioma, dall'arco che tiene in mano e da un cervo, suo animale simbolico, ai piedi del baldacchino: secondo una versione meno violenta del mito, al momento del sacrificio Ifigenia viene sostituita da Artemide con una cerva, come potrebbe indicare la presenza dell'animale in questa rappresentazione. L'opera qui presentata deriva dal dipinto di Pietro Testa, pubblicata tra il 1640 e il 1642 (oggi presso la Galleria Spada a Roma) e dalle sue incisioni: da esso viene ripresa tutta la composizione delle figure, sebbene modificate negli abiti, nei colori e in diversi particolari. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900, coeva al restauro.

Parma Metà XVIII Secolo

Cassettone in noce, fronte mosso a due cassetti, grembiale e piedi intagliatii a motivi fogliacei. Interni in pioppo, schienale in abete. Maniglie e bocchette coeve, sostituite. Restauri. Parma, metà XVIII Secolo.

Italia XX Secolo

Vascello in legno con bandiere britanniche costruito interamente a mano.

Italia Anni '60

Coppia di piatti da parata in ceramica traforata e dipinta con decoro a rilievo e bordi dorati. Nelle riserve e nel cavetto sono raffigurate scene mitologiche. Sulla tesa amorini, uccelli e volute fogliacee dorate. Marchio della manifattura al verso.

Italia Anni '60 '70

Glacette in metallo cromato con decoro e presa a torciglione. Marchio della manifattura incusso sotto la base.

Emilia Inizio XVIII Secolo

Credenza emiliana barocco in noce di inizio XVIII secolo con riduzioni e modifiche successive. Piano e fronte decorati da borchie metalliche, due cassetti nella fascia, coppia di ante. Lati abbelliti da riserve. Interni pioppo.