Kant e il problema etico - Nel 2º centenario della pubblicazione della Critica della ragione pratica (1788-1988)

Gunther E. Rothenberg
LEG

"Il fuoco è tutto; il resto non ha importanza", affermò Napoleone alla vigilia della battaglia di Wagram, ribadendo una convinzione da tempo elaborata. Di fatto, il cruento scontro che il 5 e 6 luglio 1809 oppose su un fronte di 22 chilometri gli eserciti francese ed austriaco (una forza complessiva di 300.000 uomini), fu il più imponente combattimento delle guerre napoleoniche, un fatto d'armi che da ambo le parti vide un impiego del fuoco d'artiglieria senza precedenti. La campagna danubiana del 1809, risultato della rinnovata aggressività bellica dell'Austria dopo le ripetute sconfitte culminate nella rotta di Austerlitz del 1805 e le conseguenti perdite territoriali a vantaggio dei francesi, si caratterizzò per l'alternarsi delle fortune dei contendenti. In una prima fase, dopo l'occupazione di Vienna, Bonaparte cercò con risolutezza l'annientamento dell'Armata principale dell'arciduca Carlo, finendo però col subire uno scacco ad Aspern-Essling nel mese di maggio: gli austriaci avevano fatto propria la tattica dei sistemi di corpi d'armata ideata da Napoleone, sicché per l'imperatore diventava arduo assestare il colpo definitivo al nemico. Tale stato di cose condusse allo scontro d'attrito dei due giorni di Wagram, che segnò una svolta fondamentale nella conduzione della guerra in generale, preannunciandone i suoi sviluppi moderni.

Arturo Gramajo, Enrique Ruiz Guinazu
Compania Sud-Americana de Billetes De Banco

Paola Vismara Chiappa
Istituto propaganda libraria

Raymond Aubert
Editions France-Empire

Renée Kistemaker, Roelof van Gelder
Arnoldo Mondadori Editore

Denys Hay, John Law
Gius. Laterza & Figli

Riccardo Calimani
Arnoldo Mondadori editore

Alberto Paolo Torri
Edizioni Settimo Sigillo

Ghukas Sebastats'i
Edizioni Guerini e Associati

Giovanni Romano
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino

Juan Gil
Aldo Garzanti Editore

Giuseppe Pintorno
Tipografia Campi